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La storia

La storia di questa villa inizia alla fine dell'800, per essere precisi nel 1893. In quell'anno il capitano Francesco Scarsella, conclusa la sua attività marinara, acquistò per 9500 lire dal Marchese Gerolamo Serra una parte della collina, compresa una piccola casa colonica. Il denaro proveniva dal cospicuo patrimonio, accumulato grazie alla dote della moglie Clelia Lagomaggiore (figlia del farmacista di Rapallo), ai commerci marittimi, alla vendita del suo brigantino (la Giulia Paris) ad una vita molto frugale. In quella piccola casa colonica, che denominò La Pace, si trasferì lo stesso anno con la moglie Clelia e il figlio Attilio Regolo.Uomo di grande energia e senso pratico, Francesco iniziò subito a costruire alcune ville nel terreno acquistato, prima fra tutte la villa Olimpo. Erano gli anni in cui il Tigullio veniva scoperto dal turismo aristocratico italiano e straniero. In quel periodo vennero aperti i primi alberghi di lusso, gli stabilimenti balneari, cinematografi e sale da ballo. Nella costruzione originaria la villa aveva una struttura molto semplice: era priva del corpo posteriore, l'unico bagno era quello al piano inferiore, e non aveva impianto di riscaldamento.

Nelle lettere che Attilio Regolo ( studente alla facoltà di legge a Torino ) scrisse quell'anno alla madre, si trovano alcune informazioni sul progetto: il nome da dare alla villa, la forma del viale di accesso, il tipo di legno da usare per i pavimenti, le decorazioni da realizzare. Sarebbe stato desiderio del giovane, appassionato di storia, che sopra le porte venissero dipinte le figure degli antichi Dei romani. Con il matrimonio Attilio si trasferì a Santa Margherita, e la villa per alcuni decenni venne data in affitto. Vi abitò inizialmente una famiglia facoltosa di Rapallo, che apportò notevoli migliorie alla casa, costruendo il corpo posteriore con l'attuale cucina, due serre ( la superiore non esiste più ) e tre bagni al primo piano, uno dei quali è rimasto quasi immodificato. Installò inoltre un impianto di riscaldamento e spostò la veranda in corrispondenza della finestra ovest del salone.

Quando, all'inizio degli anni trenta, l'inquilino si trasferì nell'America del sud, la villa fu affittata ad un artista tedesco, Bob Gesinus e, come si può leggere nel libro che illustra la sua biografia, divenne un piccolo centro di incontro culturale, frequentata da ospiti illustri, quali Oskar Kokoschka, Ezra Pound, Herbert Eulenberg, Rudolf Levy, forse anche Gerard Hauptmann.

Il Capitano
Clelia
Il Capitano, Attilio Regolo e Clelia

Nel 1944 si trasferì a Villa Olimpo Domizio, il figlio minore di Attilio Regolo, laureato all'Accademia di Brera, e quello fu il periodo di massimo splendore della casa, arredata con mobili preziosi e con un parco ben curato: e anche allora vi furono ospiti illustri, come Enrico Paolucci e Alberto Moravia. Domizio continuò a vivere all'Olimpo da solo, con i suoi pennelli, la domestica Rina, l'irascibile bassotto Tommasino e il gigantesco gallo Giove Tonante fino al 1963, quando morì e la Villa divenne la residenza estiva della famiglia del fratello Franco. Solo nel 2008 la figlia minore di Franco, Marina, ritiratasi dal lavoro, ha deciso di trasferirsi qui, e da allora innumerevoli ospiti da tutto il mondo hanno potuto conoscere, apprezzare e ricordare Villa Olimpo.

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